Confindustria Vicenza

131^ indagine congiunturale - I° TRIMESTRE 2016

1826 | Credito e Finanza

Nota metodologica
Nel corso dell'esposizione dei risultati dell'indagine si farà frequente riferimento al saldo di opinione. Quest'ultimo corrisponde alla differenza tra la percentuale di aziende che hanno dichiarato aumenti e la percentuale di aziende che hanno evidenziato diminuzioni. Pertanto esso esprime, ma non in termini quantitativi, l'andamento del tasso di crescita o di diminuzione di una certa variabile (produzione, export, occupazione ...).

Le caratterizzazioni del campione
Il numero complessivo dei questionari elaborati ammonta a 209 e rappresenta circa il 19% del totale delle aziende interpellate. I risultati della 131° indagine congiunturale che Confindustria Vicenza conduce presso le imprese associate confermano la continua ma lenta ripresa già emersa nella scorsa indagine.
Nel 1° trimestre 2016 la produzione industriale è cresciuta del 3,28% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Il dato positivo si aggancia alla ripresa delle vendite sul mercato interno con un +2,9%.
Per quanto riguarda l'export arrivano conferme in positivo dalle vendite sul mercato europeo (+2,33%), mentre il mercato extra-europeo non registra variazioni di rilievo rispetto all'anno scorso (+0,07%).
Le aziende fino a 100 dipendenti presentano un quadro congiunturale che si discosta leggermente da quello medio generale. La produzione industriale aumenta del 2,4%, così come le vendite verso l'Italia (+2,46%) e le vendite verso il mercato europeo (+1,83%). Negative invece le vendite verso i paesi extra-UE che segnano un -0,95%.
A livello nazionale, secondo i dati pubblicati dall'Istat, nella media dei primi tre mesi dell’anno la produzione è aumentata dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Produzione
1° trim. 2015 2° trim. 2015 3° trim. 2015 4° trim. 2015 1° trim. 2016
Ottimisti 28 39 41 36 41
Pessimisti 30 26 24 25 22
Saldo -2 +13 +17 +11 +19


Scende al 30% la percentuale di aziende che denuncia un livello produttivo insoddisfacente (33% nello stesso periodo dell'anno precedente).


Portafoglio ordini
Cresce la consistenza del portafoglio ordini ed il periodo di lavoro assicurato supera i tre mesi nel 22% delle imprese.
1° trim. 2015 2° trim. 2015 3° trim. 2015 4° trim. 2015 1° trim. 2016
Meno di 1 mese 27 30 31 34 29
Da 1 a 3 mesi 51 45 47 53 49
Più di 3 mesi 22 25 22 14 22



Occupazione
Nel trimestre gennaio-marzo 2016 l'occupazione risulta leggermente in ripresa, con aumento del numero di addetti pari all'1,02%.
Il 60% delle aziende dichiara di voler mantenere inalterato il proprio livello occupazionale, il 26% intende aumentarlo, mentre il 13% intende ridurre la propria forza lavoro.
1° trim. 2015 2° trim. 2015 3° trim. 2015 4° trim. 2015 1° trim. 2016
Ottimisti 22 27 30 31 26
Pessimisti 16 19 14 17 13
Saldo 6 8 16 14 13


Incassi e liquidità aziendale
Si riduce la percentuale di aziende che lamenta ritardi negli incassi (22%), mentre aumenta ancora leggermente  la quota di imprese con tensioni di liquidità (24%).
1° trim. 2015 2° trim. 2015 3° trim. 2015 4° trim. 2015 1° trim. 2016
Buona 31 39 39 40 38
Normale 47 39 41 38 38
Tesa 22 22 20 22 24




Prezzi

Nel periodo gennaio-marzo 2016 i prezzi delle materie prime e quelli dei prodotti finiti sono rimasti pressochè stabili, segnando rispettivamente un +0,05% e un +0,06%.

Andamento principali settori


 I risultati dell’indagine condotta nel mese di aprile 2016 mostrano un miglioramento della valutazione sullo stato attuale dell’economia, se confrontata con quanto emergeva nella rilevazione di gennaio. Rispetto alla valutazione sullo stato dell’economia a tendere, invece, si riscontra una sostanziale stabilità.
La valutazione sullo stato attuale dell’economia rimane sotto la soglia del 50 nonostante si dimostri in miglioramento: il sentiment, infatti, passa da 45,5 della rilevazione di gennaio a 46,4 della rilevazione di aprile. Per quanto riguarda l’andamento economico previsionale a 6 mesi, la valutazione si mantiene sotto la soglia del 50 posizionandosi ad un valore di 47,6.
In sostanza, la previsione a 6 mesi rimane migliore rispetto alla valutazione ad oggi, ma non si spinge ancora sopra la soglia di equilibrio (50).





 

Le variabili macroeconomiche (vedi grafico "sentiment su specifiche variabili") sono per la prima volta tutte sopra la soglia del 50, segnando, rispetto alla valutazione di gennaio, un miglioramento in riferimento alle previsioni sugli ordini (Italia ed Estero), e mantenendosi sostanzialmente stabile rispetto a investimenti e occupazione.

Sentiment su specifiche variabili



(All'elaborazione degli indicatori sulle previsioni hanno collaborato il Prof. Andrea Beretta Zanoni e la Dott.ssa Cristina Cattelan)

 

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