1860 | Credito e Finanza
Nota metodologica
Nel corso dell'esposizione dei risultati dell'indagine si farà frequente riferimento al saldo di opinione. Quest'ultimo corrisponde alla differenza tra la percentuale di aziende che hanno dichiarato aumenti e la percentuale di aziende che hanno evidenziato diminuzioni. Pertanto esso esprime, ma non in termini quantitativi, l'andamento del tasso di crescita o di diminuzione di una certa variabile (produzione, export, occupazione ...).
Le caratterizzazioni del campione
Il numero complessivo dei questionari elaborati ammonta a 201 e rappresenta circa il 21% del totale delle aziende interpellate.
Le risposte pervenute confermano i consueti caratteri tipologici del campione, con una prevalenza di piccole e medie imprese orientate all'esportazione.
La 141° indagine congiunturale, condotta da Confindustria Vicenza per il 3° trimestre 2018, pur rimanendo in area positiva, evidenzia un significativo rallentamento della produzione che segna un +0,86% rispetto allo stesso trimestre del 2017.
A fronte del 39% delle aziende che dichiara aumenti di produzione, il 28% delle ditte evidenzia cali produttivi determinando un saldo di opinione positivo pari a +11 (+34 nel precedente trimestre; +31 nel 3° trimestre dello scorso anno). Il numero di aziende che denuncia un livello produttivo insoddisfacente rappresenta il 26% del totale.
Subisce una forte battuta d’arresto il trend positivo registrato fino allo scorso trimestre per quanto riguarda il fatturato sui vari mercati di destinazione. Sul mercato interno le vendite si fermano al +0,77%, segnano il +1,76% sui mercati UE e, per la prima volta dal 4° trimestre 2015, si spostano in area negativa con il – 0,66% sui mercati Extra-UE.
La consistenza del portafoglio ordini rimane stabile per il 36% delle aziende ed il periodo di lavoro assicurato supera i tre mesi nel 22% dei casi.
Rispetto al 2° trimestre 2018 resta uguale la percentuale di aziende che denuncia tensioni di liquidità (13%) e diminuisce leggermente la percentuale di aziende che lamenta ritardi negli incassi (17%).
Nel trimestre luglio-settembre 2018 l’occupazione segna un incremento del numero di addetti pari al +2,05%. Il 53% delle aziende dichiara di aver mantenuto inalterato il proprio livello occupazionale, il 34% l’ha aumentato, mentre il 14% ha ridotto la propria forza lavoro.
Nel 3° trimestre 2018 i prezzi delle materie prime hanno registrato un incremento medio del +2,08%, mentre quelli dei prodotti finiti un aumento del +0,84%.
La rilevazione di ottobre 2018 registra la prosecuzione di una tendenza al peggioramento nel sentiment del campione di intervistati; tendenza iniziata a Gennaio 2018.
La valutazione sullo stato dell’economia ad oggi peggiora rispetto alla rilevazione di luglio 2018 passando da 4,2 a -3,5, entrando dunque in zono negativa, come non accadeva da luglio 2017. Il sentiment sullo stato di salute dell’economia a sei mesi mostra un ulteriore e significativo calo di fiducia rispetto alla scorsa rilevazione passando da -9,2 a – 20,6.
Per quanto riguarda le variabili specifiche rimangono tutte sopra la soglia di equilibrio (valore 0), tranne quella relativa alle previsioni a sei mesi del portafoglio ordini Italia, che scende a -4,5.
Anche per le altre variabili, comunque, (portafogli ordini estero, investimenti, occupazione), gli indici rilevano un trend negativo con un accelerazione al peggioramento soprattutto per gli investimenti.
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