CS014 | Credito e Finanza
Nota metodologica
Nel corso dell'esposizione dei risultati dell'indagine si farà frequente riferimento al saldo di opinione. Quest'ultimo corrisponde alla differenza tra la percentuale di aziende che hanno dichiarato aumenti e la percentuale di aziende che hanno evidenziato diminuzioni. Pertanto esso esprime, ma non in termini quantitativi, l'andamento del tasso di crescita o di diminuzione di una certa variabile (produzione, export, occupazione ...).
Le caratterizzazioni del campione
Il numero complessivo dei questionari elaborati ammonta a 178 e rappresenta circa il 18% del totale delle aziende interpellate.
Le risposte pervenute confermano i consueti caratteri tipologici del campione, con una prevalenza di piccole e medie imprese orientate all'esportazione.
Con la 144° indagine congiunturale, condotta da Confindustria Vicenza per il 2° trimestre 2019, le aziende vicentine confermano l’andamento negativo della produzione industriale che segna un -0,07% rispetto allo stesso periodo del 2018.
A fronte del 40% delle aziende che dichiara aumenti di produzione, il 33% delle ditte evidenzia cali produttivi determinando un saldo di opinione pari a +7 (+9 nel precedente trimestre; +34 nel 2° trimestre dello scorso anno). Il numero di aziende che denuncia un livello produttivo insoddisfacente rappresenta il 31% del totale.
Le vendite sul mercato interno scendono ancora al -1,69%. Anche l’export verso i mercati extra UE cala e segna un -1,17% rispetto al 2° trimestre 2018. Diversamente, continua a reggere l’export verso il mercato UE con un +2,36%.
La consistenza del portafoglio ordini rimane stabile per il 30%, mentre cala per il 43% delle aziende (saldo pari a -13) ed il periodo di lavoro assicurato supera i tre mesi nel 22% dei casi.
Rispetto al 1° trimestre 2019 diminuisce leggermente la percentuale di aziende che denuncia tensioni di liquidità (15%) e diminuisce pure la percentuale di aziende che lamenta ritardi negli incassi (14%).
Nel 2° trimestre 2019 i prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti hanno registrato una variazione pressoché nulla.
Nel periodo maggio-luglio 2019 l’occupazione segna un incremento del numero di addetti pari al +0,7%. Il 55% delle aziende dichiara di aver mantenuto inalterato il proprio livello occupazionale, il 26% l’ha aumentato, mentre il 18% ha ridotto la propria forza lavoro.
ISTAT
A livello nazionale, secondo i dati pubblicati dall’ISTAT, nel secondo trimestre del 2019 il prodotto interno lordo (Pil), è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,1% nei confronti del secondo trimestre del 2018. Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna si registra una variazione nulla dei consumi finali nazionali e una crescita dell’1,9% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dell’1% e le importazioni dell’1,1%.
PREVISIONI
La rilevazione di luglio, relativa al secondo trimestre 2019, indica – con riferimento al sentiment generale - un’inversione di tendenza rispetto alle precedenti rilevazioni, che avevano espresso un trend in continuo peggioramento a partire dall’inizio del 2018. La valutazione sullo stato dell’economia ad oggi migliora la sua posizione, rimanendo tuttavia in area negativa (ci è entrata ad ottobre 2018) passando da -15,0% ad aprile 2019 a -9,1%. Persiste quindi una valutazione negativa dello stato attuale dell’economia dopo che la stessa era stata in territorio positivo nel periodo compreso tra le rilevazioni di ottobre 2017 e luglio 2018. Il sentiment sullo stato di salute dell’economia a sei mesi, dopo essere passato da -26,9 nella rilevazione di gennaio 2019 a -25,0 in quella dello scorso aprile, registra un miglioramento attestandosi a -16,9.
Per quanto riguarda le variabili specifiche si conferma al di sotto della soglia di equilibrio (valore 0) la previsione a sei mesi del portafoglio ordini Italia, la quale scende a -7,7 dopo aver registrato un miglioramento a -3,6 a gennaio 2019.
Le due variabili specifiche legate al portafoglio ordini estero e occupazione rimangono al di sopra dello 0 e registrano un miglioramento rispetto alla rilevazione di aprile 2019, riportandosi sui valori di gennaio 2019; anche la previsione degli investimenti a 6 mesi (in territorio negativo nelle ultime due rilevazioni) risale in zona positiva (0,6).
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