Confindustria Vicenza

150^ indagine congiunturale - IV TRIMESTRE 2020

CS023 | Credito e Finanza

Nota metodologica
Nel corso dell'esposizione dei risultati dell'indagine si farà frequente riferimento al saldo di opinione. Quest'ultimo corrisponde alla differenza tra la percentuale di aziende che hanno dichiarato aumenti e la percentuale di aziende che hanno evidenziato diminuzioni. Pertanto esso esprime, ma non in termini quantitativi, l'andamento del tasso di crescita o di diminuzione di una certa variabile (produzione, export, occupazione ...).

Produzione

La 150° indagine congiunturale conferma, nel periodo ottobre-dicembre 2020, un’ulteriore ripresa dell’attività delle imprese manifatturiere vicentine rispetto alle profonde flessioni del primo semestre dell’anno. Nel 4° trimestre 2020 la produzione è comunque risultata ancora in calo rispetto al 2019 (- 1,9%), ma la riduzione è decisamente più contenuta rispetto al trimestre precedente.


A fronte del 42% delle aziende che dichiara cali della produzione, il 33% delle ditte evidenzia aumenti produttivi. Il numero di aziende che denuncia un livello produttivo insoddisfacente rappresenta il 41% del totale (51% nel precedente trimestre, 35% un anno fa).

 

 

Mercato interno ed export

Nel mercato interno il fatturato è risultato in calo dell’1%, flessione decisamente meno rilevante rispetto al - 4,1% di fine settembre. Il risultato positivo più significativo è registrato dall’export UE, con un fatturato che è aumentato del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. L‘export EXTRA UE è invece sostanzialmente invariato (- 0,1%) rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno.


 

Ordini

Un leggero miglioramento è confermato anche dalla situazione degli ordini. La consistenza del portafoglio ordini rimane stabile per il 31%, aumenta per il 30% mentre cala per il 39% delle aziende; comunque il periodo di lavoro assicurato supera i tre mesi solo nel 23% dei casi.

 

Liquidità e incassi

Rispetto ai primi nove mesi dell’anno diminuisce ancora la percentuale di aziende che denuncia tensioni di liquidità (11%), ed è in flessione anche la percentuale di imprese che lamenta ritardi negli incassi (17%).

 

Prezzi

Nel 4° trimestre 2020 i prezzi delle materie prime sono decisamente aumentati (+4,3%), mentre i prezzi dei prodotti finiti sono cresciuti in misura più ridotta (+1,2%).

 

Occupazione

Nel periodo luglio-settembre 2020 l’occupazione segna un calo del numero di addetti pari al -0,5%. Il 66% delle aziende dichiara di aver mantenuto inalterato il proprio livello occupazionale, il 15% l’ha aumentato, mentre il 19% ha ridotto la propria forza lavoro. Ancora molto diffuso è risultato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.

 

 

 

 

Previsioni a 6 mesi

La rilevazione di gennaio 2021, relativa al quarto trimestre 2020, registra – con riferimento al sentiment generale riguardante all’attuale stato di salute dell’economia – una sostanziale stabilità rispetto a quanto riscontrato nella precedente rilevazione. Il sentiment a sei mesi risulta – seppur ancora in area negativa – in forte miglioramento (-16,5% dell’ultimo dato contro -31,2% della rilevazione di ottobre 2020); probabilmente la valutazione prospettica dello stato dell’economia risente positivamente dei recenti sviluppi relativi alle campagne vaccinali intraprese a livello nazionale e globale e dell’attenuarsi della pandemia di COVID-19.

Il miglioramento rispetto alle ultime rilevazioni si riscontra anche con riferimento alle variabili specifiche, che proseguono il trend positivo iniziato in occasione della rilevazione di Luglio 2020; segnano l’aumento più significativo le variabili relative al portafoglio ordini a sei mesi, sia per quanto riguarda gli ordini nazionali che esteri, che passano rispettivamente da -17,2% a -3,1% e da -6,1% a 8,0%, attestandosi sui livelli pre-pandemici (Gennaio 2020). 
Le variabili specifiche relative agli investimenti e al livello occupazionale migliorano rispettivamente di 990 bp e 390bp; il sentiment sulle previsioni di investimento si attesta sul -2,7% mentre la variabile relativa al livello occupazionale registra un valore pari a 4,1%, contro lo 0,2% dell’ultima rilevazione. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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