VI33885 | Comunicazioni associative
“In un momento pandemico difficile, come quello descritto in questi giorni che pare possa considerarsi vicinissimo al picco, il nostro tessuto industriale ha subito il colpo, ma sta fondamentalmente reggendo”.
La Presidente di Confindustria Vicenza Laura Dalla Vecchia sintetizza così i dati del monitoraggio sulle assenze del personale legate alla diffusione del Covid-19, promosso dagli Industriali berici, che ha ricevuto ben 575 risposte, in meno di due giorni: “Contando che abbiamo circa 1.600 aziende associate – continua Dalla Vecchia -, è un numero impressionante perché è evidente come il tema sia importante e sentito”.
Clicca qui per scaricare i grafici con i risultati del monitoriaggio
Il monitoraggio ha quindi voluto in primis indagare quale fosse stato l’incremento delle assenze legate alla diffusione del Covid-19 (quindi comprendendo positivi, quarantene, isolamenti etc…) dopo il periodo delle festività.
I dati evidenziano anche differenze importanti in base alla dimensione aziendale.
Alle aziende vicentine associate a Confindustria Vicenza è stato anche chiesto se questo incremento avesse inciso sulla capacità produttiva.
Anche in questo caso, l’incidenza maggiore si è registrata tra le medie e grandi aziende:
“Il contagio è impattante e va contenuto con grande efficacia – afferma la Presidente di Confindustria Vicenza -, ma credo che vada effettuato un profondo ripensamento sulle modalità di gestione degli isolamenti. È sotto gli occhi di tutti come, con questo numero di contagiati, il sistema pubblico non sia, da solo, in grado di effettuare tempestivamente tutti i tamponi necessari a coloro che hanno avuto una positività.
Credo che strutture private, come farmacie e centri analisi, debbano essere inseriti nel sistema che permette di certificare, con tampone negativo ovviamente, la fine di un isolamento. Questo per facilitare il ritorno in azienda, ma anche alla vita di tutti i giorni, che, purtroppo non di rado, è posticipato a causa dell’ingorgo attualmente in corso nei centri tamponi del SSN.
L’assenteismo è un grosso problema, soprattutto per le aziende manifatturiere come le nostre che non possono far fare smart working a tutte le funzioni aziendali. Credo che una riflessione vada fatta con urgenza.
Anche per scongiurare effetti devastanti dovuti alla tempesta perfetta che stiamo affrontando con il continuo e imperterrito aumento del costo dell’energia e delle materie prime che rappresentano il principale pericolo per la continuità produttiva in Italia. Pericolo dovuto anche a una gestione dei conflitti geopolitici e della transizione ecologica che francamente, ad oggi, non si sta rivelando all’altezza, non solo in Italia ma anche in Europa e in sede di G20”.
Photo by National Cancer Institute on Unsplash
Iscriviti e scopri tutti i vantaggi di essere un nostro associato
L'Associazione ha tra i suoi obiettivi principali quello di accrescere la cultura d'impresa